giovedì 30 marzo 2017

LA MADRE Maksim Gorkij

LA MADRE Di Maksim Gorkij

Voto da 1 a 5 ( 4 Buono )

Libro interessante per capire il clima politico che si respirava in Russia ai tempi della stesura del romanzo.



domenica 26 marzo 2017

IL PITTORE DI BATTAGLIE Arturo Pérez-Reverte

Le Recensioni di Valentina

IL PITTORE DI BATTAGLIE, di Arturo Pérez-Reverte

Faulques, un fotografo che ha trascorso anni in giro per i teatri di guerra di tutto il mondo, si ritira in un'isolata torre, a picco sul mare, e si dedica alla composizione di un murale che raffiguri tutte le guerre del mondo: la sua esistenza solitaria, tormentata dai continui ricordi della donna amata, vittima di uno dei tanti scontri armati a cui il protagonista ha assistito, viene sconvolta dall'arrivo di un ex-soldato slavo, ritratto anni prima in una foto che fece la fortuna di Faulques ma decretò la rovina dell'altro.
Insieme i due iniziano una lunga conversazione sulla guerra, cosa sia e perché l'uomo pare non possa fare a meno di combatterla: la conversazione, inframezzata da lunghi e frequenti flashback nei quali illettore scopre i drammi vissuti dai due personaggi, si svolge mentre ilpittore continua il suo lavoro, ossessionato dall'idea di non poter trovare una scena conclusiva e lasciare così incompiuto il suo lavoro.
Romanzo complesso e di non facile lettura, anche a causa dello stile denso e della preponderanza del flusso di coscienza che fa spesso prendere alla narrazione i tortuosi sentieri del ricordo e delle sensazioni difficili da esprimere, Il pittore di battaglie è un libro amaro, che affronta la tematica della guerra come condizione dell'animo umano, come punto di vista per osservare il mondo da parte di creature predatrici che utilizzano intelligenza e risorse per uccidere: ogni libero arbitrio che l'uomo possa avere, per il protagonista, è limitato alla scelta della sua prossima preda e al momento in cui premere il grilletto.
In un tale desolante scenario, l'autore, anche egli corrispondente di guerra per anni prima di dedicarsi alla narrativa, sembra non riconoscere possibilità di scampo o salvezza: i lunghi discorsi sull'arte, della quale ilpittore è un raffinato conoscitore, sembrano suggerire che nemmeno la cultura abbia quel potere salvifico che in molti le attribuiscono, ma che sia, in realtà, solo un'interpretazione soggettiva del mondo, tanto più pericolosa e inutile quanto più appare realistica.
Ribadisco che non si tratta di una lettura facile ma fornisce ottimi spunti di riflessione.



giovedì 23 marzo 2017

LA BAMBINA, IL PUGILE, IL CANGURO Gian Antonio Stella

LA BAMBINA, IL PUGILE, IL CANGURO DI Gian Antonio Stella

Voto da 1 a 5 ( 5 Ottimo )

Leggere questo libro risveglia l'altruismo che spesso e volentieri rimane nascosto in noi stessi.



lunedì 20 marzo 2017

GIUSEPPE BOTTAI Giordano Bruno Guerri

GIUSEPPE BOTTAI di Giordano Bruno Guerri

Voto da 1 a 5 ( 5 Ottimo )

Bottai è sicuramente uno dei personaggi più interessanti del regime fascista e forse uno dei pochi che possiamo salvare. Ottima questa biografia di G.B.Guerri
Per approfondire si consiglia di leggerlo in contemporanea con il diario di Bottai.




giovedì 16 marzo 2017

mercoledì 15 marzo 2017

GARIBALDI Denis Mack Smith

GARIBALDI di Denis Mack Smith

Voto da 1 a 5 ( 5 Ottimo ) 

E' stato il Mack Smith con questo Garibaldi che mi ha inizializzato alla lettura della storia e me l'ha fatta amare. Non posso che essergliene grato. 



sabato 11 marzo 2017

IL CANDELIERE A SETTE FIAMME Augusto De Angelis

IL CANDELIERE A SETTE FIAMME di Augusto De Angelis

Voto da 1 a 5 ( 4 Buono ) 

Un buon giallo di tipo poliziesco con un finale a mio avviso un po' deludente.



giovedì 9 marzo 2017

TORTUGA Valerio Evangelisti.

Le Recensioni di Valentina
TORTUGA, di Valerio Evangelisti.

Rogerio de Campos, ex Gesuita, si arruola nei Filibustieri della Tortuga, capeggiati da Lorencillo e Michel de Grammont.
All'inizio trova difficile adattarsi alle strane e spietate regole dei corsari ma, dopo essersi ambientato, diviene prezioso nostromo sia per Lorencillo che per de Grammont, col quale però entra in conflitto per il possesso di una schiava africana, di cui entrambi sono invaghiti.
Per conquistare la ragazza, che si mostra del tutto indifferente ai due, Rogerio finisce per esporsi e tradire così il segreto del suo passato, dovendo difendersi anche da un'accusa infamante: quella di essere una spia al soldo di Colbert per decretare la fine della Filibusteria.
Quei lettori che abbiano dimestichezza con i romanzi di Emilio Salgari, troveranno in Tortuga situazioni conosciute e molte figure note, tra le quali il Cavaliere de Grammont, perennemente vestito di nero e arso dal desiderio di distruggere gli Spagnoli.
Le similitudini, però, finiscono qui: tanto i personaggi salgariani sono romantici e cavallereschi, come imponeva lo stile del feuilleton ottocentesco, così i personaggi di Evangelisti sono rudi, sboccati e le crudeltà descritte in modo realistiche e senza alcuna remora.
Tuttavia, forse sta qui il fascino di questo romanzo che, inaspettatamente, risuscita i fasti di un'epopea di crudeltà, eliminando la patina romanticheggiante ma anche quella picaresca, cui ci hanno abituato romanzi e cinema: i filibustieri erano guerrieri, ma con regole proprie, e la loro unica mira era il denaro, vivevano una vita breve, spinta al massimo sotto tutti gli aspetti.
Il romanzo, per altro, ci mostra l'epopea dei corsari non al suo apice ma al suo tramonto: ormai Francia e Spagna non guerreggiano più e le incursioni dei Fratelli della Costa sono diventate inutili. Eppure, per bocca di uno di più cinici e sgradevoli personaggio del romanzo, il dottor de Lussan, l'autore suggerisce che quella condotta di vita basata sulla rapina, sulla sopraffazione, sulla violenza a tutti i costi, sia alla base della nostra società, e forse per questo ne subiamo il fascino.
Emblematica è una delle scene finali del romanzo, con Rogerio e de Grammont impegnati in un duello per la bella africana: eliminati toni epici e frasi ad effetto, rimangono due mutilati isterici che si azzuffano in preda alla fregola, grotteschi e patetici, come spesso appaiono coloro che non vogliono arrendersi alla fine di un'epoca.



lunedì 6 marzo 2017

LA FORTUNA DEI MEIJER Charles Lewinsky

Le Recensioni di Valentina 
LA FORTUNA DEI MEIJER, di Charles Lewinsky

Un lungo romanzo, opera di uno scrittore contemporaneo, è il mio consiglio di oggi.
La vita tranquilla del saggio e posato Salomon, mercante di bestiame di una cittadina svizzera, viene sconvolta dall'arrivo di Janki, lontano parente cinico ma dalle indubbie doti imprenditoriali, che sposa una delle figlie di Salomon, dando origine a una dinastia la storia della quale è al centro di questo romanzo: le vicende dei membri della famiglia si intrecciano con la storia dell'Europa che vive la transizione tra il secolo XIX e il XX, con tutto il carico di tragedie e contraddizioni che hanno segnato il periodo e che i membri della famiglia Meijer tentano spesso di ignorare, protetti dall'illusoria neutralità della Svizzera.
Il romanzo affronta, scegliendo la forma collaudata della saga familiare, il problema dell'identità ebraica, dell'appartenenza dei membri della famiglia alla comunità religiosa, alla quale li legano secoli di discendenti ma che non sempre sembra la più adatta a dare risposte a domande sempre diverse, o alla comunità civile nella quale vivono e dalla quale ambiscono a essere rispettati, senza però essere pronti a impegnarsi per influenzarla.
Lo scrittore presenta i suoi personaggi con lucidità, evitando caratterizzazioni troppo sentimentali e costruendo ritratti tutti ben delineati e credibili, tra i quali spicca lo zio Melnitz, il fantasma che rappresenta la memoria e la coscienza della famiglia: appare ai discendenti per irridere la loro vigliaccheria e per ricordare loro di guardare ai fatti per quello che sono, senza rifugiarsi in giustificazioni e in atteggiamenti remissivi nella speranza di essere lasciati in pace.
La prosa è controllata, senza eccessi, forse un po' superficiale nel tentativo di non scadere nel melodramma: è comunque una lettura agile e che non annoia, nonostante la mole di pagine.
Consigliato agli amanti delle saghe familiari e della letteratura di stampo più tradizionale.



sabato 4 marzo 2017

L'UOMO CHE ANDAVA AL CINEMA Walker Percy

L'UOMO CHE ANDAVA AL CINEMA di Walker Percy

Voto da 1 a 5 ( 5 Ottimo )

Libro malinconico, avvincente e nello stesso tempo ricco di inquietudini esistenziali. Molto meglio il cinema dell'ordinarietà !!







giovedì 2 marzo 2017

EUGENIA GRANDET Honoré de Balzac

EUGENIA GRANDET di Honoré de Balzac

Voto da 1 a 5 ( 5 Ottimo )

E' proprio vero l'avarizia è una brutta bestia anche sul punto di morte !!!